Per poter misurare i servizi IT erogati, i tradizionali sistemi di monitoraggio informatico si focalizzavano esclusivamente sul controllo di componenti hardware e software e sulla rete, trascurando invece la misurazione delle prestazioni percepite dall’utente finale.
Fino ad oggi, infatti, non era sempre possibile poter rispondere con precisione ai seguenti quesiti:
Il nuovo approccio di monitoraggio del Real User Experience Monitoring cerca di rispondere a queste necessità e di fornire delle misurazioni oggettive sulle prestazioni percepite dall’utente. L’integrazione del Real User Experience Monitoring all’interno di un tradizionale sistema di monitoraggio consente quindi di avere una panoramica più completa della propria infrastruttura e di riuscire a misurare oggettivamente il livello qualitativo dei servizi erogati. Grazie all’analisi dei flussi di comunicazione di rete, il Real User Experience Monitoring riesce a misurare i tempi di risposta di ogni transazione utente archiviando i cosiddetti Key Performance Indicators , come la latenza applicativa, di rete o del client, il load time, thoughput, numero di utenti impattati o pacchetti http ritrasmessi.
Il Real User Experience Monitoring consente di identificare le metriche necessarie ad esempio ad un fornitore di public o private Cloud per valutare il grado dell’erogazione dei propri servizi.
La nostra soluzione consiste nell’integrazione dell’analizzatore del traffico di rete nBox, con NetEye. nBox si colloca nell’infrastruttura di rete e registra passivamente i flussi di rete, NetEye archivia e analizza questi dati fornendo un meccanismo di allarmistica e statistica.
La sonda nBox, sulla quale è installato il sistema ntop, è un dispositivo indipendente che analizza passivamente i dati del flusso di rete senza influenzare la struttura esistente. Per identificare eventuali degradi di prestazioni viene eseguito un monitoraggio periodico sulla rete lato client, server e applicazione per ogni richiesta utente. I rallentamenti infatti vengono individuati grazie alla definizione automatica di livelli minimi aggiornati ad intervalli regolari. Nel caso in cui ci siano delle deviazioni da questi valori vengono generati degli allarmi di sistema per accertare se la causa è attribuibile alla rete o all’applicazione.
Di seguito alcuni esempi di come la nostra soluzione di Real User Experience Monitoring è stata adottata e i vantaggi che i nostri clienti hanno riscontrato grazie al suo utilizzo.
Vi è mai capitato di ricevere una telefonata da un utente che lamenta ad esempio di non riuscire a lavorare in modo accettabile su SharePoint, su Outlook o su un qualsiasi altro applicativo? Innanzitutto non è sempre chiaro se effettivamente vi siano dei rallentamenti o è solo un’impressione soggettiva e soprattutto (senza avere metriche sulle prestazioni) non è nemmeno possibile identificare quanti utenti stanno riscontrando gli stessi degradi di prestazione. Inoltre una volta definito che il problema esiste come riuscite a capire se la causa è attribuibile al client, al server, alla rete o all’applicativo stesso? Dove si verificano dei bottlenecks?
A quel punto potrebbe succedere che il responsabile degli applicativi controlla e non riscontra nessun problema, quindi passa il problema agli amministratori di rete che a loro volta analizzano e non trovano alcuna anomalia a questo punto intervengono i sistemisti che garantiscono il corretto funzionamento anche dei sistemi.
Come si risolve quindi il problema? Senza nessun dato preciso sulle transazioni e le prestazioni non si possono definire con chiarezza le responsabilità dei componenti coinvolti, quindi generalmente si crea un circolo vizioso e non si riesce a risalire con esattezza alla radice del problema.
Con il Real User Experience Monitoring non esiste più questo scambio e passaggio di colpa, ma viene identificata la root cause dei rallentamenti grazie alla misurazione delle latenze. È infatti possibile configurare soglie percentuali e valori minimi e massimi ed essere notificati in base a deviazioni delle latenze, questi valori consentono di identificare rapidamente se la causa dei rallentamenti è attribuibile al client, alla rete o all’applicativo stesso.
Grazie alla visualizzazione su mappa dei controlli impostati sul Real User Experience Monitoring è possibile localizzare visivamente il problema.
Il Service Management sarà in questo modo in grado di navigare nei dettagli dei dati per prioritizzare le problematiche in base al loro impatto e urgenza. È Infatti possibile identificare il numero di utenti impattati e visualizzare anche l’esatto applicativo che ha problemi di prestazioni. Non sarà più l’utente che riesce ad argomentare meglio le proprie problematiche ad avere maggior priorità ma ci si può basare su dati oggettivi in grado di offrire una panoramica sulla realtà. Mettendo in rapporto l’impatto e l’urgenza, il service management è in grado di identificare razionalmente con che priorità risolvere i vari incidenti dovuti a degradi delle prestazioni.
Siete in grado di valutare l’impatto sulle prestazioni di un antivirus, di un traffic shaper o di un intrusion detection system nella vostra rete?
Le misurazioni fornite dall’End User Experience Monitoring consentono di capire se la black box costituita ad esempio da antivirus, traffic shaper, load balancer o intrusion detection system è causa di rallentamenti. Come mostrato dall’immagine sotto, con la nostra soluzione riusciamo infatti a calcolare il delay della black box e poter valutare se i tempi e i rallentamenti causati da questi sistemi sono accettabili o se invece sarebbe opportuno modificare le loro configurazioni o addirittura sostituirli.
In molti condizioni contrattuali per i servizi cloud appare la voce throughput ovvero la quantità di dati trasmessi in una unità di tempo (b/s). Infatti molti canoni di utilizzo dipendono proprio da questo valore. Se non si dispone di uno strumento come il Real User Experience Monitoring non si potrà essere in grado di misurare questo dato e pianificare quindi l’effettivo throughput di cui si ha bisogno per soddisfare le proprie esigenze. Ecco perché questa metrica acquisisce un’importanza considerevole se si pensa alla stima necessaria per l’acquisto e anche il controllo del servizio Cloud utilizzato.
In questo post vi ho trasmesso solo alcuni dei tanti esempi pratici di come la nostra soluzione di Real User Experience Monitoring è riuscita a supportare e aiutare i nostri clienti nell’ottimizzare le prestazioni delle loro infrastrutture e facendo raggiungere un grado di soddisfazione maggiore dei loro utenti. Vi riporto di seguito alcune delle funzionalità principali che caratterizzano la nostra soluzione: